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Astr. Pratica
Osservare la luna crescente
di Pier Giuseppe Barbero
Il programma è costituito da una selezione di particolari della superficie lunare osservabili in ottimali condizioni nei giorni di lunazione indicati. È comunque interessante seguirne l’evoluzione anche nei giorni successivi (se in fase crescente) o precedenti (se in fase calante). Si inizia dal terzo giorno di lunazione poiché da tale epoca il cielo è abbastanza scuro da permettere una agevole osservazione e soprattutto la Luna è sufficientemente alta sull’orizzonte.
Le osservazioni possono essere di qualunque tipo, visuali o fotografiche e CCD. Nel caso di quelle visuali è necessario un disegno il più possibile dettagliato (se è anche bello tanto meglio…). In questo caso è bene evitare di rilevare i contorni dei crateri da immagini reperibili su libri, riviste o atlanti: dal momento che la forma geometrica dei particolari lunari è funzione della prospettiva sotto cui li vediamo e poiché la librazione muta tale prospettiva, anche la forma dei crateri varia (in realtà il sistema è utilizzabile a patto di correggere in sede di osservazione la forma del cratere o particolare lunare, ma occorre una certa esperienza).
Nota bene: per quanto riguarda la orientazione dei particolari descritti viene utilizzata la notazione internazionale che prevede l’est lunare a destra (es. Mare delle Crisi) e l’ovest a sinistra (es. Oceano delle Tempeste).
Al fianco di ogni descrizione è presente un'immagine che indica la zona d'interesse; cliccandovi sopra, otterrete la cartina dettagliata.
Le cartine lunari riportate nel presente lavoro sono tratte da “Atlas of the Moon” di Antonin Rukl.
TERZO GIORNO
Cratere Petavio: è un grande cratere con un diametro di 117 km posto sul bordo orientale del Mare della Fecondità. Si presenta fortemente ellittico a causa della prossimità al bordo lunare. Ha pareti terrazzate, un complesso picco centrale e una rima (= fenditura) lunga decine di km che decorre dal picco sino al bordo interno occidentale. Proprio questa è la caratteristica della quale si richiede una particolare osservazione.
QUARTO GIORNO
Crateri Messier A e B (questi anche Pickering): due crateri di diametro attorno ai 10 km localizzati nella parte ovest del Mare della Fecondità. Sono particolarmente interessanti per la loro forma ellittica e l’interno complesso. Due raggiere partono da Messier A e si dirigono verso ovest per un centinaio di km. La causa di ciò e della ellitticità dei crateri può essere imputabile ad un impatto obliquo da parte di un piccolo asteroide doppio o un nucleo cometario. Da seguire durante l’intera lunazione, specialmente per determinare la visibilità delle raggiere con il Sole a differenti altezze.
QUINTO GIORNO
Mare del Nettare: a sud del mare della Tranquillità. E’ un bacino del diametro di circa 350 km, piuttosto liscio. E’ costellato di piccoli crateri che sono un interessante test di risoluzione per i nostri telescopi. Rilevatene quanti più possibile (vietato inventarseli!!!). Osservate anche il fondo del cratere Fracastoro (124 km), a sud del mare ed a questo collegato.
SESTO GIORNO
Dorsale Smirnov: il Mare della Serenità è percorso da diverse dorsali formate da lave solidificate; questa è la più estesa, 130 km, e ben visibile in questa fase. E’ interessante tracciarne lo sviluppo sulla superficie del Mare.
SETTIMO GIORNO
Rima Hyginus: una delle più belle e facili rime lunari, situata quasi al centro del disco del nostro satellite tra il Sinus Medi ed il Mare della Tranquillità. E’ lunga circa 220 km e prende nome dal cratere posto più o meno a metà del tracciato. E’ di facile osservazione e occorre prestare particolare attenzione alla forma che possiede, poiché in alcuni punti i bordi sono costituiti da pareti diritte ed in altri da craterini, si presume dovuti al collasso del tubo lavico responsabile della esistenza della rima.
OTTAVO GIORNO – PRIMO QUARTO
Muro Diritto: faglia della superficie lunare posta nella parte orientale del Mare delle Nubi. E’ lunga 220 km ed alta tra i 200 e i 300 metri. In fase crescente getta ombra sul Mare mentre in Luna calante è una linea brillante, investita dalla luce solare. E’ interessante tracciarne l’andamento che è solo in apparenza rettilineo. Inoltre a ovest, oltre il cratere Birt, è presente la rima Birt, normalmente visibile con una certa difficoltà.
NONO GIORNO
Cratere Clavio: posto verso il polo sud è uno dei più grandi della Luna, 225 km. Altamente spettacolare presenta al suo interno un grande numero di crateri di ogni dimensione, da rilevare per quanto è possibile. Con il Sole basso è facile notare che il fondo di Clavio segue la curvatura della superficie lunare,
DECIMO GIORNO
Cratere Bullialdus: nel Mare delle Nubi. Bel cratere di 61 km di diametro con esteso sistema di ejecta, indice di “giovane” età. A sud altra interessante formazione, il cratere fantasma Kies, 44 km, quasi completamente sepolto dalla lava.
UNDICESIMO GIORNO
Cratere Gassendi: a nord-ovest del Mare degli Umori, diametro 110 km. Uno dei più interessanti della Luna per il suo fondo percorso da un intricato intreccio di rime di varie estensioni e larghezze. Estremamente interessante rilevarne il maggior numero possibile.
DODICESIMO GIORNO
Cratere Aristarco: il particolare più brillante della superficie lunare visibile, localizzato nel settore nord-occidentale dell’Oceano delle Tempeste, con diametro di 40 km. E’ un sito ove si sono osservati TLP (fenomeni lunari transienti): la osservazione “certa” di uno di questi costituirebbe un evento eccezionale. E’ particolarmente interessante la Valle di Schroeter, probabile canale lavico lungo 120 km che inizia a nord-ovest di Aristarco, a metà strada dal vicino cratere Erodoto. Numerose rime nei dintorni.
TREDICESIMO GIORNO
Cratere Wargentin: è posto in prossimità del bordo sud-ovest del disco lunare. Ha un diametro di 84 km e presenta la particolarità unica di essere sopraelevato sulla superficie lunare anziché scavato in questa: infatti è stato presumibilmente riempito sino all’orlo da effusioni laviche che lo hanno trasformato in un altopiano. Osservazione suggestiva.
QUATTRODICESIMO GIORNO
Cratere Grimaldi: 222 km di diametro, a ovest dell’Oceano delle Tempeste. Uno dei particolari più scuri della superficie selenica. Pare che la luminosità del fondo vari con la diversa altezza del Sole. Da osservarsi anche in Luna Piena. A sud-est la rima Grimaldi, lunga 230 km.
QUINDICESIMO GIORNO
Bordo lunare ovest: nonostante la fase di Luna piena è possibile fare una interessante osservazione del bordo lunare nel quadrante sud-ovest. Sono visibili, in particolare sotto librazione favorevole, i Monti Rook e i Monti Cordigliera che altro non sono se non i bastioni che cingono il Mare Orientale, bacino del diametro di 900 km che si sviluppa sul lato nascosto. È da notare che l’esistenza del Mare fu predetta dal notissimo astrofilo inglese Patrick Moore e altri proprio grazie alle loro osservazioni amatoriali delle catene montuose in argomento.
Note bibliografiche
In italiano l’unico libro recente interamente dedicato al nostro satellite naturale è “La Luna” di Piero Bianucci. Essendo dedicato ad un vasto pubblico è giocoforza relativamente dettagliato, tuttavia utile per l’astrofilo osservatore.
In lingua inglese vi è l’ottimo “The Moon observer’s handbook” di Fred W. Price, ove tra l’altro e soprattutto viene presa in esame la Luna per ogni giorno di lunazione con tutti i particolari interessanti visibili. È un libro prezioso per l’osservatore attivo.
Per quanto riguarda le mappe lunari, a parte la bella ma poco dettagliata mappa della Hallwag che vedo da decenni nelle librerie (del resto la Luna sempre quella è…) in italiano non c’è assolutamente nulla di utilizzabile. La casa editrice di Nuovo Orione propone un atlante fotografico che è basato su immagini riprese negli anni quaranta, molto granulose e ben difficilmente utilizzabili per osservazioni dettagliate.
Di nuovo occorre rivolgersi al mercato di lingua inglese con l’ “Atlas of the Moon” di Antonin Rukl (costo USD 34.95), direttore del bel planetario di Praga. Il libro è costituito da una serie di 76 dettagliate mappe, più che adeguate alle esigenze dell’astrofilo dotato di strumenti piccolo- medi.
Sul mercato estero è reperibile anche il ben più costoso “Atlas-guide photographique de la Lune” del Viscardy, un poderoso atlante fotografico realizzato dal noto astrofilo francese con strumenti da 300 e 500 mm (costo oltre le 300.000 lire).
Quale atlante fotografico è da segnalare la riedizione di un’opera dell’astrofilo inglese Henry Hatfield (costo USD 44.95) che negli anni ’60 riprodusse il nostro satellite con un 25 cm. Pur non essendo un’opera ad alta risoluzione è valida per l’osservatore occasionale.